Dal mare. Il mondo è diventato un insieme di cerchi

Jesolo

Sono appena rientrata.
Oggi dovevo fare un servizio al mare. E domani trovate il pezzo sul #Giornale.
Allora ho preso l’auto. Ho messo dentro la borsa la macchina fotografica. Le sigarette. Messo su un cd. Oggi Bruce Springsteen. Come mi va. Come mi pare. Onnivora di musica. Ho abbassato gli occhiali da sole. E sono partita alla volta delle spiagge.
Oggi era la prima domenica del fuori liberi tutti. E la percezione è che lo smarrimento, l’angoscia, l’incredulità, la paura dei mesi scorsi abbiano lasciato il posto alla voglia di ripartire. Alla fiducia. Al coraggio. Alla leggerezza. Alla speranza. All’affidamento.
Ora ci affidiamo l’un con l’altro. Ora ognuno conduce la propria battaglia da solo.
Tutti in lotta contro tutti.
Tutti in lotta contro uno. Il virus.
Non ho visto gente scomposta. Maleducata. Che se ne frega. Il mondo è diventato un insieme di cerchi che si chiudono gli uni distanti dagli altri. Escludendo il resto. Li vedi proprio fisicamente. Dall’alto. Sembrano tante linee segnate con il compasso. Ci si fida solo di noi stessi. Ci si fida solo degli amici veri. Dei parenti. Di quelli che conosci da tempo. Di quelli dove ti senti protetto. Non ci sono più le persone che si raggruppano in uno sciame di rapporti liquidi fini solo a se stessi.
Orgasmi del bisogno. No.
Ora ci sono quelli con cui hai condiviso tutto che ti stanno accanto. Quelli che “ok sì ci penso un attimo, ma diamocelo sto bacio, un abbraccio, una stretta di mano”. La gente si lascia andare. Siamo diventati ligi, seri, rispettosi. Affezionati.
I rapporti che dovevano essere tagliati, quelli fatti di frasi fatte, di incontri estemporanei, di mancanza di vigore, sono stati già recisi con una precisione chirurgica.
I rapporti che invece sono tornati, o quelli anche appena nati, sono quelli veri. Quelli sinceri. Quelli che abbiamo riscoperto e che in quarantena dicevamo: “scusa sono stata una stupida”, “scusate ragazze, prometto che vi dedicherò più tempo”. “Scusate se vi ho trascurato”, “io prometto che ora uscirò anche se sono stanca”. Insomma le relazioni che contano si sono rafforzate. I cerchi nel mondo si contano a seconda delle relazioni forti. Se sei dentro al cerchio allora fai parte di quel gruppo. Sennò rimani una formica in attesa che arrivi la stagione.
Il cielo di questi giorno ha ripreso il suo colore scalzo. Non sta più pastellato come prima. Le moto hanno ripreso a correre. Le auto a viaggiare. A macinare asfalto sotto le ruote. I camion hanno ripreso a suonare i clacson. Li senti la mattina. Quando ti svegli. Ancora prima di aprire gli occhi. Li senti e dici “Dio per fortuna”.
E allora oggi osservavo quel mare azzurro. Sentivo quel vento che scomposto sulla pelle faceva riscoprire la voglia di crederci ancora.
Il sole era in alto. Bello. Grosso. Scaldava il corpo. Gli animi. Le speranze.
Quanti giorni abbiamo osservato quel sole con la voglia di ripartire.
E così stasera mentre tornavo a casa e guardavo quel sole calare lento al tramonto, di un tramonto rosso fuoco, mi sono detta che non so di più cosa possiamo fare.
Che è così che deve andare.
Che ora ognuno conduce la propria battaglia da solo. E che da lassù qualcuno ce la mandi buona.

#sbetti

Lascia un commento